
Qualche giorno fa è stato scoperto un attacco insolito contro gli utilizzatori di un wallet Bitcoin chiamato Electrum. Gli attaccanti hanno inizialmente creato sul network un grande numero di server per aumentare la probabilità che i normali utilizzatori del wallet vi si collegassero per veicolare le loro transazioni di criptovaluta.

Dopodiché essi hanno iniziato a far fallire intenzionalmente le transazioni, inserendo un messaggio di errore che invitava gli utenti di Electrum a scaricare una nuova versione del wallet da una URL su Github.

Purtroppo tale messaggio rimanda a una versione malevola del wallet, un fork non autorizzato anch’esso ospitato su Github. Una volta installato, il wallet ruba i Bitcoin della vittima trasferendoli a indirizzi controllati dagli attaccanti.
Gli utenti sono stati portati a credere al messaggio di errore perché proveniva direttamente dal client, di conseguenza il rischio di phishing non era esattamente in cima ai loro pensieri.
Il problema nasce dal fatto che il wallet Electrum consentiva ai server di mostrare agli utenti messaggi rich-text direttamente attraverso il wallet, permettendo in buona sostanza agli operatori dei server di scrivere qualsiasi cosa all’interno di un programma – il client – che gli utenti ritenevano fidato. Gli hacker hanno sfruttato questa leggerezza per indurre gli utenti a scaricare il finto wallet mascherandolo da aggiornamento.
Dalla versione 3.3.2 di Electrum i messaggi non sono più in rich-text, e oggi il wallet malevolo su Github non esiste più, ma anche permettendo semplici messaggi di testo il problema protrebbe ripetersi.
Emblematico il commento di un utente, che afferma di aver perso tutti i suoi Bitcoin dopo aver scaricato e installato il finto wallet.
