Un hack di massa alle auto potrebbe bloccare un’intera città

Ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno pubblicato uno studio dove si calcola che basterebbe fermare il 20% delle auto circolanti per bloccare completamente il traffico a Manhattan.

Ispirati dalla crescente connettività delle automobili, nonché dalla facilità con cui diversi hacker sono riusciti a violare le difese cibernetiche di alcuni modelli di auto – prendendo fra le altre cose il pieno controllo di freni e trasmissione – un gruppo di fisici del GaTech guidati da Peter Yunker ha sviluppato un modello per capire quante auto bisognerebbe violare per bloccare completamente il traffico in una grande città.

Per Manhattan, a New York, la risposta è stata il 20% delle auto se scelte casualmente, probabilmente di meno se scelte con criteri più specifici.

Il blocco sarebbe totale: nessun veicolo riuscirebbe ad avanzare e non potrebbero passare neanche le ambulanze. La situazione potrebbe verificarsi per i motivi più disparati, da un atto di terrorismo a una richiesta di riscatto alle amministrazioni cittadine.

Lo studio è per ora solo un esercizio per capire quali scenari si potrebbero aprire in un futuro con auto sempre più interconnesse (non è necessario che siano a guida autonoma, basta prendere il controllo dei freni da remoto) e stimolare un dibattito che promuova difese e contromisure adeguate.

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.